Quando un bambino può avere bisogno di uno psicologo?

Le situazioni in cui un bambino può avere bisogno di uno psicologo sono moltissime e, per fortuna, non sempre si tratta di problemi gravi o di eventi negativi.
L’importanza dell’infanzia nello sviluppo della psiche dell’adulto è enfatizzata sin dai tempi dell’origine della psicologia dallo stesso Freud.
È nell’infanzia e nell’adolescenza che impariamo ad adattarci al mondo esterno in base alle esperienze ed agli insegnamenti ricevuti e molti dei nostri comportamenti, dei nostri automatismi e della nostra emotività dipendono proprio da ciò che accade in quel periodo.
Per questo motivo, abbiamo imparato nel corso del tempo a riservare moltissima attenzione al comportamento dei bambini. In passato, il bambino doveva ricevere passivamente gli insegnamenti spesso rigidi della famiglia, della religione o della scuola: in sostanza, il bambino era tenuto ad adattarsi a qualsiasi cosa provenisse dal mondo degli adulti.
Oggi sappiamo che durante tutto il processo educativo e di crescita, il bambino va tenuto in considerazione in quanto individuo e non come una “tabula rasa” da plasmare e modellare secondo i desideri dei genitori e della società.
L’educazione e la formazione del bambino, quindi, diventano un confronto costante con il piccolo o la piccola, un confronto fatto di dialogo ma anche di comportamenti. Proprio per questo i genitori devono osservare con attenzione il comportamento dei bambini per capire se tutto procede in modo sereno ed in armonia: non si può assolutamente dare per scontato che se il bambino non lamenta direttamente un problema questo non esista.
In alcuni casi le famiglie possono dover ricorrere allo psicologo davanti al manifestarsi di problemi che possono essere causati da eventi traumatici o da stimoli errati e disfunzionali di origine famiiare. Va sempre ricordato che fare dei figli non significa essere automaticamente capaci di accudirli nel modo migliore. Essere genitori è un ruolo e un compito che si impara e che, per fortuna, sempre di più abbiamo imparato a comprendere che non si deve imparare a discapito del benessere dei figli.
In altri casi ,invece, la guida dello psicologo non interviene su un problema vero e proprio, ma può aiutare i genitori nel loro ruolo e prevenire problemi futuri, soprattutto in caso di eventi particolari prossimi che comportano cambiamenti radicali per la quotidianità del bambino.
Quando portare il bambino o la bambina dallo psicologo: i segnali preoccupanti.
Uno dei primi campanelli d’allarmeper molti genitori è la modifica repentina di uno o più comportamenti.
Hai osservato il bambino cambiare umore all’improvviso?
Hai notato rabbia, nervosismo, timidezza o il sopraggiungere di disturbi del sonno, inappetenza, disinteresse verso attività prima molto praticate, stanchezza?
I segnali devono essere considerati preoccupanti soprattutto se non c’è nessun evento “traumatico” di cui i genitori siano a conoscenza:
potrebbe essere il sintomo di qualcosa di grave che è accaduto fuori casa (o anche online, come nel caso del cyberbullismo su internet).
Non sempre i genitori riescono a farsi dire o a scoprire la causa dei cambiamenti repentini d’umore e di comportamento.
In realtà, tra l’altro, sarebbe bene che i genitori non “insistessero” troppo nelle loro indagini, perché è frequente il rischio di provocare comportamenti di chiusura che potrebbero peggiorare ulteriormente il problema. Per questo ed altri motivi spesso è necessario l’intervento di un professionista.
Anche quando la modifica del comportamento è legata ad un evento particolare conosciuto dai genitori, come la nascita di un altro bambino, un trasloco, la morte di un parente o di un animale domestico o comuni conflitti tra i genitori, bisogna comunque porre molta attenzione all’evoluzione di questi cambiamenti.
Infatti ci può essere una reazione di breve durata nel tempo che è assolutamente normale, ma può anche accadere che particolari eventi possono essere vissuti in modo traumatico e lasciare segni nel tempo.
In alcuni casi, inoltre, potrebbe essere utile per i genitori chiedere un consulto psicologico in caso di eventi potenzialmente traumatici, anche senza aver notato la presenza di campanelli d’allarme: solo il professionista potrà accertarsi che il bambino (e tutta la famiglia) si sta adattando con serenità al cambiamento.