Quali sono i sintomi di una psicosi?

Sentire le voci, vedere quello che non c’è, convincersi di qualcosa. La psicosi è un’interpretazione errata della realtà, che può manifestarsi in modi e tempi diversi. Una sospensione dal mondo reale che non ha una durata predefinita: gli eventi possono essere unici, sporadici oppure ciclici. La stessa indeterminatezza la ritroviamo nelle cause, rinvenibili in molteplici fattori: ambientali, genetici o psicologici. Davanti a un disturbo difficile da definire, quali sono i segnali per riconoscerlo?
Allucinazioni, deliri e disturbi cognitivi
Ciascuno di noi potrebbe vivere un episodio psicotico, e lo sperimenterebbe in modo peculiare. Infatti, l’esperienza psicotica è innescata da una o più cause e si manifesta con vari sintomi. I più comuni sono tre: le allucinazioni, i deliri e i disturbi cognitivi.
• Le allucinazioni.
Non pensiamo solo a quelle visive, esistono anche quelle olfattive, uditive o tattili. Una persona potrebbe convincersi di vedere cose che altri non vedono; sentire un suono, una voce o un contatto fisico che non c’è mai stato; annusare degli odori che altri non sentono. Se approfondiamo l’esperienza delle allucinazioni uditive, scopriamo che le voci potrebbero appartenere a persone conosciute, oppure mai sentite prima. Le ricerche riportano le testimonianze di toni di voce sia amichevoli, sia ostili; frasi sussurrate o gridate.
• I deliri.
Siamo nella sfera delle credenze insolite di cui una persona si convince, malgrado il resto della comunità cerchi di farle credere il contrario. Per esempio: c’è chi si sente in pericolo di vita, come se qualcuno volesse ucciderlo; chi teme che qualcuno gli avveleni il cibo o l’acqua. Infine, ci sono persone che crederanno di avere un sensore sottocutaneo o nel cervello in grado di spiarne i movimenti o i pensieri.
• I disturbi cognitivi.
La psicosi compromette le nostre facoltà mentali quando abbiamo difficoltà a ricordare, a concentrarci, a comprendere le informazioni e a decidere.
Traumi e patologie pregresse tra le cause degli eventi psicotici
Le persone arrivano a sperimentare le psicosi per motivi ambientali, genetici o psicologici. Insomma, i fattori scatenanti sono fuori dal nostro controllo, a volte li ereditiamo, altre sono le conseguenze di un evento traumatico che destabilizza la nostra salute psicofisica. Raggruppiamo le cause di psicosi in due macro aree, per darne un’esposizione più chiara possibile. Da una parte abbiamo le esperienze vissute dalla persona, nonché lo stile di vita che questa adotta ogni giorno. Dall’altra osserviamo la sua condizione neurologica, cioè se soffra o abbia sofferto di patologie che abbiano una relazione con la psicosi.
Cominciamo con le esperienze e lo stile di vita.
Vivere in modo costante eventi di forte stress espone all’insorgere delle psicosi. Un esempio ne sono gli episodi di razzismo che subiscono le minoranze etniche, per esempio quelle provenienti dall’Africa o dal Vicino e Medio Oriente; la tensione per la sopravvivenza di chi vive emarginato, senza lavoro, né dimora. Inoltre, non dimentichiamo i dolori personali: un lutto, un divorzio, una separazione, una malattia che si protrae nel tempo o uno sfibrante periodo di riabilitazione. Le persone attuano delle strategie per fronteggiare il dolore, purtroppo le scelte che compiono a volte sono avventate e deleterie per la propria salute. Infatti, c’è chi riesce a superare un dolore con impegno e fatica; chi al contrario si affida all’uso o abuso di sostanze stupefacenti o dell’alcol.
Per quanto riguarda le patologie pregresse, la condizione neurologica è un dato capace di spiegare l’insorgere di una psicosi.
Prendiamo il caso di una persona che abbia subito una lesione cerebrale, o che soffra di demenza, di Alzheimer o di Parkinson. Ancora, la psicosi può emergere in chi soffra di schizofrenia (la malattia psichiatrica che non permette di distinguere tra realtà e immaginazione); bipolarismo (consiste nell’alternare periodi di euforia e di depressione); disturbo schizoaffettivo (combina i disturbi della schizofrenia con quelli dell’umore); depressione (è un disturbo dell’umore che compromette il funzionamento psichico della persona); depressione post partum (si manifesta nella prima settimana dopo il parto e può protrarsi nel tempo); o disturbo delirante (consiste nel sostenere delle false convinzioni, anche quelle più improbabili).
La vita di una persona psicotica
La casistica degli episodi psicotici è variegata, proprio come la loro frequenza. Dunque, se una persona avrà vissuto un episodio psicotico breve e isolato, un’altra potrà averne avuto uno più lungo e ripetuto nel tempo. Alcune persone avranno mantenuto la capacità di essere produttive, altre avranno faticato a gestire i propri pensieri e a portare a termine i compiti da svolgere.
Rinunciare al controllo per andare avanti
La nostra vita è un flusso continuo di eventi che non possiamo controllare. Durante la nostra crescita acquisiamo dei modelli di comportamento. Impariamo come si sta a tavola, a scuola, a svolgere le faccende domestiche, le procedure da seguire sul lavoro. Eppure presto o tardi arriverà l’evento imponderabile che stravolgerà i nostri piani, la nostra quotidianità. Quello che non possiamo controllare può mandarci in crisi. Se ci rispecchiamo su quanto scritto finora, chiediamo la consulenza di uno psicologo. La consulenza di uno psicoterapeuta saprà indirizzarci sul percorso da compiere, per accettare di non avere tutto sotto controllo e gestire una psicosi.