Quali domande fare se il tuo partner è depresso

Guardare la propria vita con la sensazione di essere impotenti. Sentirsi sopraffatti dalla stanchezza. Perdere l’interesse per le cose che prima ci appassionavano. Questi sono solo alcuni dei disagi vissuti da chi soffre di depressione. Ce ne sono anche altri a cui prestare attenzione: l’ansia, gli attacchi di panico, l’irritabilità, l’inappetenza o gli attacchi di fame, gli improvvisi sbalzi d’umore, i pensieri ricorrenti sulla propria morte.
Sebbene sia entrato nell’uso riferirsi alla tristezza chiamandola depressione, non sono affatto la stessa cosa. Non sono nemmeno paragonabili. La tristezza, infatti, è uno stato d’animo più o meno transitorio, durante il quale siamo assaliti dal dolore per qualcosa. La depressione, invece, è uno stato psichico legato alla sofferenza che può portare alla perdita del senso della vita, quindi al suicidio.
Chi soffre di depressione non sempre è consapevole di tutti i sintomi che sta vivendo, o almeno non da subito. Chi, invece, vive accanto a una persona con questo disturbo subisce di riflesso ogni cambiamento del partner. Arrivano dei segnali, che con il tempo impariamo a riconoscere da lontano, ma come affrontarli? Vorremmo essere d’aiuto, eppure fronteggiare certi argomenti è un compito delicato, oltre che spinoso. Vediamo quali domande fare per esprimere la nostra empatia, e aiutare in modo concreto chi vive sulla propria pelle questo disturbo.
Stanchezza, insonnia, cattivi pensieri: quali sintomi vive la persona?
Se vogliamo essere utili dobbiamo capire quale situazione sta vivendo la persona che abbiamo accanto. Oltre a osservarla possiamo chiederglielo. Proviamo a intavolare una conversazione su almeno uno di questi argomenti:
• Come va con il sonno? Riesci a riposare o stai dormendo meno del solito?
• Non hai finito la cena l’altra sera. Hai poco appetito in questo periodo? Oppure hai mangiato più del solito al lavoro?
• Hai pulito il piatto tutto d’un fiato. Dimmi, era giusto di sale o era insipido?
• Sabato sei rimasto a letto tutto il giorno, e domenica eri ancora stanco, ti succede spesso ultimamente?
• Riesci a goderti le piccole cose quotidiane?
• Ti pesa prenderti cura del tuo corpo?
• Ci sono dei cattivi pensieri che ti assalgono e di cui vorresti parlarmi?
Parlare in modo sincero di questi argomenti aiuterà il nostro partner a sentirsi compreso, responsabilizzato e non giudicato.
Voler aiutare non significa trasformarci in factotum: è un lavoro di squadra in cui dobbiamo collaborare
Vedere il nostro partner in uno stato di apatia potrebbe indurci a diventare dei factotum per prenderci cura di tutto. Da un lato questa soluzione darebbe una parvenza di normalità, ma dall’altro ci sfiancherebbe e farebbe sentire la persona depressa inutile. Quindi, piuttosto che imboccare un vicolo cieco per entrambi, coinvolgiamo il partner nella ricerca di una via d’uscita:
• Non è la prima volta che ti vedo così. Cos’è che in passato ti aveva fatto sentire meglio?
• Cosa possiamo fare, io e te, per metterci alle spalle tutto questo?
• C’è qualcosa in particolare che posso fare per aiutarti?
• Pensi ci sia qualcuno a cui rivolgerci per chiedere aiuto?
• Cosa possiamo cambiare nell’immediato per farti sentire meglio?
Prendersi cura dell’altro senza annullare sé stessi
L’urgenza di aiutare l’altro può spingere a superare i propri limiti. Non ce ne rendiamo conto finché non arriva il momento in cui cominciamo a non portare a termine i nostri compiti più basilari. Sembra che tutto sia diventato più difficile, in realtà abbiamo smesso di prenderci cura di noi stessi. Siamo in deficit di energia e di riposo. Prendiamoci un momento per fermarci, facciamo un lungo respiro e domandiamoci:
• Quante ore sto dormendo ogni notte? Starò riposando abbastanza?
• Come sto affrontando tutto questo stress? Sto bevendo e fumando un po’ troppo?
• Da quant’è che non faccio dell’attività fisica?
• Sto mangiando in modo salutare?
• Ho qualcuno a cui poter confidare il periodo che sto passando?
• Quanto mi costa tutto questo? Ho abbastanza risorse finanziarie per continuare ad affrontare questa situazione?
Sì, anche chi vive accanto a una persona che soffre di depressione deve fermarsi e interrogarsi. Non possiamo pensare di prenderci cura dell’altro se dimentichiamo di prenderci cura di noi stessi.
Comprensione e complicità: le nostre parole e i nostri comportamenti devono esprimere vicinanza
Chi soffre di depressione ha bisogno di sentire la vicinanza delle persone intorno a sé. Uscire da questo disturbo è un percorso faticoso, ma è più facile se lo sosteniamo insieme. Se il tuo partner soffre di depressione, probabilmente avrai annuito mentre leggevi.
Le domande che abbiamo elencato sono un ausilio, un appiglio da cui cominciare una lenta risalita verso una vita normale. Talvolta però uscire dalla depressione richiede molto di più della buona volontà: occorre un aiuto qualificato. La consulenza di uno psicoterapeuta può essere un valido aiuto per intraprendere il sentiero giusto, per sostenere la persona nei momenti più bui. Se anche tu vivi accanto a una persona che soffre di depressione, oltre a considerare queste domande, valuta l’opportunità di chiedere aiuto a uno specialista.