La scienza dell’amore: cosa accade al nostro cervello quando ci innamoriamo?

In uno stato di quiete il nostro organismo secerne gli ormoni, registra gli stimoli, modula i battiti cardiaci e la frequenza respiratoria. Se accade qualcosa di inaspettato, si attivano dei meccanismi di difesa e di attacco che mutano il nostro equilibrio, per permetterci di sopravvivere. Abbiamo una reazione simile anche quando ci innamoriamo. Testosterone, estrogeni, ossitocina, dopamina e vasopressina si propagano nel nostro corpo per corteggiare, competere, conquistare, proteggere. Amare e ricevere amore giova al nostro benessere psicofisico, nonché al nostro sistema immunitario, ma per godere di tutto questo, bisogna che la storia abbia inizio.
Mi piaci, non mi piaci, ti amo: cosa ci dice la testa?
L’amore si vive e si studia al microscopio, perché lascia delle tracce che possiamo misurare. Alcune persone lo vivono come un colpo di fulmine: vedono una persona, la passione divampa e da quel momento sentono di aver fatto una scelta. Altre invece ci arrivano adagio, dopo una frequentazione che mai avrebbero pensato le avrebbe portate a innamorarsi.
Ogni storia d’amore ha una trama originale per ogni persona, eppure ci sono delle sequenze ricorrenti in cui ogni protagonista si riconosce: l’innamoramento, l’attaccamento e la maturazione. Sentiamo parlare di farfalle nello stomaco, sospiri, fiamme negli occhi, cuori infuocati: espressioni che raccontano il coinvolgimento dei nostri organi, e testimoniano come la nostra fisiologia sia un tutt’uno con le nostre emozioni. Ne abbiamo le prove.
La chimica dell’infatuazione: ormoni e neurotrasmettitori
Se cominciamo a guardare qualcuno con occhi diversi siamo già nella fase dell’innamoramento. Pensiamo al dipinto del 1875 di Pierre-Auguste Renoir, Innamorati, esposto alla Narodni Galerie di Praga. La scena è occupata da una coppia immersa nella natura, vediamo la figura maschile protesa nel contemplare il volto della donna che ama. Quando ci innamoriamo il nostro stato neurobiologico si modifica: il corpo risponde agli stimoli in modo amplificato.
Nelle persone di sesso femminile le ovaie iniziano a secernere grandi quantità di estrogeni: gli ormoni sessuali che da una parte regolano la libido, lo sviluppo sessuale e la fertilità; dall’altra influenzano l’umore, e con il sopraggiungere della menopausa la salute del cuore e la densità ossea. Nelle persone di sesso maschile le ghiandole surrenali e i testicoli iniziano a secernere il testosterone. L’ormone steroideo è deputato da una parte alla libido, allo sviluppo dei genitali e alla spermatogenesi (cioè la produzione di spermatozoi); dall’altra regola l’umore, lo sviluppo della massa muscolare, la salute delle ossa, l’abbassamento della voce e la crescita dei peli nella zona del pube e nel resto del corpo. Estrogeni e testosterone non sono la prerogativa di un sesso, infatti nelle donne riscontriamo una percentuale minima di testosterone, proprio come negli uomini esiste una quantità ridotta di estrogeni.
Più tempo passiamo con la persona amata, più il cervello attiva il sistema limbico e i centri di ricompensa
Il sistema limbico è stimolato dal contatto fisico, come le carezze, gli abbracci, i baci; tra le funzioni che svolge c’è quella di integrare l’olfatto con la memoria a breve termine. La gratificazione che proviamo dal contatto fisico, dal piacere di stare con l’altra persona, attiva i centri di ricompensa che a loro volta rilasciano la dopamina, un neurotrasmettitore che spingerà a ripetere l’esperienza che ci ha dato piacere. Questo spiega perché i ricordi di quando siamo innamorati siano così vividi e ricchi di dettagli positivi.
La corteccia frontale rende tutto perfetto
Abbiamo mai trovato un difetto al partner mentre ce ne stavamo innamorando? No. Infatti, a fronte di alcune aree del nostro cervello sovreccitate, altre perdono di efficienza. Nelle prime fasi della relazione la corteccia frontale ha un’attività ridotta, che comporta una minore percezione delle emozioni e dei giudizi negativi. Tuttavia, dal momento che il nuovo legame affettivo non è ancora stabile, il nostro cervello secernerà anche l’ormone dello stress, il cortisolo, perché saremo ancora insicure, o insicuri, della nuova situazione che stiamo vivendo.
In una relazione stabile c’è l’ossitocina
Il rapporto si stabilizza quando la relazione ci fa sentire al sicuro, proprio come la coppia di amanti ritratti da Roy Lichtenstein nel dipinto ‘Bacio II’ del 1962. L’opera raffigura una donna e un uomo abbracciati, con gli occhi chiusi, nell’atto di baciarsi, uniti in un totale abbandono verso l’altro. La stabilità in una relazione vuol dire attaccamento, impegno, intimità. L’ormone protagonista di questa fase è l’ossitocina, che agisce in modo positivo sull’umore: ci sentiamo bene, cerchiamo le relazioni sociali, non proviamo particolare ansia o stress.
L’amore maturo contiene vasopressina
Siamo in una fase in cui la coppia è consolidata: abita la propria quotidianità con serenità, apprezza la semplicità dei piccoli gesti, ognuno si prende cura dell’altro. Una condizione che possiamo rivivere nel dipinto Compleanno, realizzato nel 1915 dall’artista bielorusso Marc Chagall. L’opera conservata al MoMA di New York (Museum of Modern Art) racconta di quando Bella Rosenfeld, compagna del pittore, stava adornando la casa per celebrare il suo compleanno; Chagall rimane colpito dalla premura nei propri confronti, interrompe quello che stava facendo, le si avvicina e la bacia.
Se l’attaccamento è favorito dal contatto fisico e dal sesso, attività che ci fanno rilasciare l’ossitocina; l’impegno a rimanere insieme nella coppia è stimolato dalla vasopressina. A livello comportamentale questo ormone entra in azione in varie fasi della relazione e in modo diverso tra la popolazione maschile e femminile. Negli animali di sesso maschile la vasopressina determina l’esibizionismo durante il corteggiamento, il desiderio sessuale, l’aggressività verso gli altri maschi, la territorialità e la difesa della prole. Al contrario, negli animali di sesso femminile l’ormone inibisce il desiderio sessuale, ma acuisce la capacità di risposta aggressiva per proteggere la prole.
Amore = chimica + psicologia + …
Vivere un legame con un’altra persona è un’esperienza unica. Non c’è una formula che possa rendere una storia d’amore infallibile o replicabile. Ogni incontro, ogni frequentazione saranno influenzati dal contesto, dalla maturità che le due persone avranno in quel momento, dalla capacità di reagire e reinventarsi di fronte alle sfide che la vita porrà loro davanti. Tuttavia, è indubbio che il cervello abbia delle reazioni fisiologiche quando vive l’innamoramento e inizia a pianificare la possibilità di creare una famiglia.
Durante le mie sessioni di psicoterapia di coppia entrambi i partner hanno la possibilità di esprimersi, raccontarsi e confrontarsi in modo produttivo. Ripristinare uno spazio comunicativo aiuterà la coppia a riconoscersi nel percorso affrontato fino a quel momento. Se la tua relazione sta vivendo una crisi che mette in dubbio il vostro progetto di vita insieme, contattami per una consulenza di terapia di coppia.