La depressione materna e le ricadute sullo sviluppo dei figli

I genitori che soffrono di depressione possono condizionare lo sviluppo dei propri figli. Un ambiente familiare instabile porta i bambini a soffrire di disturbi dell’umore; inoltre, ne pregiudica un corretto sviluppo cognitivo, sociale, un fruttuoso percorso scolastico e una salute fisica ottimale. Parliamo di tendenze, perché ci sono bambini che vivono uno sviluppo regolare malgrado una situazione delicata alle spalle. La depressione è un disturbo che non fa distinzione di genere, eppure sono le madri la categoria più colpita. Vediamo insieme quali sono i meccanismi alla base della depressione materna e come questa incida sullo sviluppo dei figli.
Quali segnali osservare nel comportamento dei bambini
La depressione materna contribuisce a far insorgere nel bambino disturbi di adattamento e dell’umore; nei casi oggetto di studio le persone osservate si sono dimostrate particolarmente esigenti (la tradizione popolare direbbe capricciosi), e soprattutto meno reattive agli stimoli facciali e vocali. Una donna incinta che soffre di depressione può vivere delle anormalità dal punto di vista endocrino, come la produzione in eccesso di ormoni dello stress o un ridotto afflusso di sangue verso il feto (il sistema endocrino assicura che l’organismo svolga le funzioni fisiologiche con il giusto apporto di ormoni) . Da questa condizione scaturirebbe la disfunzione dei meccanismi neuroregolatori dei neonati, quindi la loro vulnerabilità verso la depressione o altri disturbi (i neuroregolatori sono quelle sostanze che possono modificare l’attività cerebrale in modo diretto o indiretto. Un loro funzionamento alterato potrebbe essere la causa di malattie mentali).
Che ruolo svolgono il contesto e i conflitti coniugali
Le perturbazioni nel contesto familiare hanno delle conseguenze sulla psiche del bambino. Ci riferiamo ai problemi legati all’essere genitori, i conflitti tra i coniugi, l’esposizione alla depressione di uno dei genitori. Questi fattori possono causare al bambino un’insicurezza emotiva, una reazione psicologica, cognitiva o comportamentale. Manifestazioni del genere non vanno sottovalutate, poiché nel lungo periodo possono assumere la forma di una psicopatologia, come un mutismo selettivo, un disturbo d’ansia da separazione o una fobia specifica.
La depressione acuisce i conflitti coniugali e indebolisce il rapporto madre-figlio
La depressione materna è correlata con almeno due fattori: il disagio provato dall’essere genitrice; un debole rapporto madre-figlio. Una madre depressa ha più probabilità di essere scostante, permissiva, riservata, o al contrario invadente; ad ogni modo inefficace nel suo ruolo di genitrice capace di educare i propri figli. Un ruolo di educatore debole, sommato a una scarsa relazione madre-figlio sono connessi al rischio di disadattamento del neonato (con disadattamento intendiamo l’incapacità di accettare l’altro e di vivere in una comunità).
Non trascuriamo i conflitti coniugali. Una famiglia in cui i genitori si urlano contro, e per di più con una madre depressa, eserciterà un’influenza negativa sui comportamenti del bambino. In un contesto del genere si osserva un minore comportamento verbale positivo, tristezza, si ricorre a delle tecniche di conflitto distruttive (caratterizzate da attacchi personali e finalizzate ad affermare il proprio punto di vista), e c’è una bassa probabilità di giungere a una riconciliazione. Il bambino è uno spettatore ricettivo di tutto questo e lo manifesterà nei suoi comportamenti socio-emotivi, cognitivi, e nel suo rendimento scolastico.
Quello che abbiamo osservato finora trova conferma nelle ricerche sul campo. La depressione materna è connessa all’aumento dei conflitti coniugali, all’instabilità della relazione, quindi al funzionamento della famiglia e alla pressione a cui è sottoposto il bambino.
A che punto è la ricerca e quali aspetti rimangono da indagare
Sebbene fin qui sia emerso quanto la depressione materna influisca sulla serenità coniugale e sul rapporto madre-figlio, bisognerà indagare altri aspetti per adottare misure preventive e terapie efficaci. Facciamo degli esempi. Abbiamo illustrato i casi relativi alla depressione materna, ma sappiamo ancora poco sulle conseguenze della depressione paterna o di entrambi i genitori. Nell’illustrare le ricadute della depressione sulla famiglia e sul bambino, non siamo in grado di separare gli effetti di breve periodo da quelli di lungo periodo. Inoltre, non tutti i bambini reagiscono allo stesso modo: alcuni mostrano delle scarse competenze sociali, altri dei sintomi di depressione. Dobbiamo indagare sul loro temperamento, sul genere, sugli aspetti psicologici e genetici.
Quali aiuti ci sono per le famiglie
Esistono dei programmi educativi volti a ridurre le tensioni familiari, con una conseguente riduzione dell’insorgere di psicopatologie da parte del bambino. Le madri e i padri potrebbero essere coinvolti in percorsi che insegnino loro a trasmettere educazione e disciplina ai propri figli. Le famiglie con un genitore colpito da depressione possono partecipare a delle lezioni in cui apprendere come gestire i conflitti, e collaborare per trovare una soluzione. Più gli sforzi sono congiunti, coinvolgendo tutti i membri della famiglia, più gli effetti benefici saranno durevoli sullo sviluppo del bambino.
Una famiglia in cui uno o entrambi i genitori stiano affrontando un periodo di depressione rischia di compromettere il sano sviluppo dei propri figli. Essere madre e padre significa avere la responsabilità del proprio benessere psicofisico e di quello del resto della famiglia. Sentirsi in affanno, non riuscire a comunicarlo al proprio partner, non vivere la genitorialità con serenità possono essere dei segnali di depressione. La consulenza di uno psicologo è l’inizio di un percorso che gioverà non solo alla persona, ma garantirà a quella famiglia di crescere insieme in armonia.