Fame nervosa durante il lockdown, strategie per venirne a capo

La Pandemia legata al Covid-19 ha comportato serie ricadute psicologiche sulla popolazione mondiale. In termini generali abbiamo vissuto una sorta di domino emotivo, una reazione a catena che ci ha inevitabilmente coinvolto tutti: la paura di ammalarsi, l’incertezza sul futuro economico, gli adattamenti difficili ad uno stile di vita completamente diverso da quello abituale, un maggiore isolamento, la mancanza di socializzazione, lo stress e gli ostacoli nelle relazioni più strette e negli affetti, la convivenza forzata.
Anche le persone più equilibrate e in salute, sia fisica che psicologica, hanno sofferto alcuni effetti collaterali causati dall’adattamento ai cambiamenti.
Tra gli altri, uno degli effetti collaterali più diffusi è stato l’aumento della fame nervosa.
Durante il primo lockdown – i social ne sono testimoni – le restrizioni, la noia, la mancanza di vita sociale sono state compensate spesso dal cibo: dalle pizze ai dolci al pane fatto in casa, agli snack ed alle corse al supermercato.
È abbastanza comune che in un momento di fragilità emotiva, di grandi cambiamenti o semplicemente di noia, il cibo diventi un rifugio e una valvola di sfogo: è il bene di maggiore disponibilità, accessibile a tutti, economico e gratificante nell’immediato.
Come evitare, però, che questa valvola di sfogo si trasformi in cattive abitudini anche dopo i lockdown e, soprattutto, che diventi un boomerang per la salute fisica ed il peso corporeo?
Le strategie per combattere la fame nervosa
La prima cosa da fare per vincere la fame nervosa è capire quando sentiamo lo stimolo a mangiare fuori dai pasti o ad esagerare con il cibo.
Conoscere il proprio corpo e le proprie sensazioni è fondamentale: spesso ricorriamo al cibo per mille motivi e nessuno di questi è la fame.
Iniziamo a porci una domanda: “Ho fame in questo momento?”.
Ricordiamo che la fame, quella reale e fisiologica, non si manifesta improvvisamente, non è accompagnata dalla ricerca di un cibo specifico e si placa molto rapidamente.
Se quella che sentiamo non è fame, proviamo a concentrarci sulle altre sensazioni ed emozioni: sentiamo tensione? Ansia? Apprensione? Noia?
Facciamo la stessa analisi più volte, in diversi giorni, ogni volta che ci accorgiamo di mangiare più di quanto è nostra abitudine: dopo un paio di giorni capiremo quali sono le molle emotive più rilevanti che fanno scattare gli attacchi di fame nervosa.
Una volta trovata la causa potremmo anche divertirci: cerchiamo infatti di sperimentare diverse strategie che possono farci dimenticare lo stimolo a mangiare in eccesso o senza avere veramente fame.
Possiamo trovare attività che ci impegnano o ci rilassano e ci fanno dimenticare il cibo finché avremo fame veramente.
Per esempio leggere, suonare uno strumento, dipingere, fare allenamento, costruire qualcosa, anche impegnarci in un videogame con moderazione (magari uno di quelli che stimola il cervello), scrivere, praticare meditazione, telefonare ad una persona che vogliamo sentire da tempo: tutto ciò aiuta ad affrontare stress ed ansia.
Certamente non è una buona idea quella di passare il tempo a cucinare o mettersi a guardare film e programmi tv: avere le mani libere o vedere cibo in continuazione non aiuta!