Falsi ricordi. Cosa sono e quali fattori possono generarli

Abbiamo chiuso la porta di casa con le mandate? Sì?
È un dubbio che potrebbe venirci mentre scendiamo le scale. Torniamo indietro e scopriamo che non l’avevamo fatto. Eppure eravamo sicuri del contrario, eravamo usciti un attimo fa. Ma parliamo di quella volta che due passanti hanno litigato per strada.
Chi ha cominciato per primo? C’è stata un’incomprensione, oppure uno dei due ha cercato la disputa? La prima volta che ci ripensiamo siamo convinti di una cosa; la seconda volta già vacilliamo, soprattutto se è passato del tempo. Questi due esempi mettono in luce alcuni fattori che entrano in gioco con i falsi ricordi. Infatti, il ricordo di un evento reale può essere distorto da elementi immaginari; o arricchito con dei particolari che non sono successi, ma che servono a dare coerenza al racconto.
Siamo meno attendibili di quanto crediamo
Il nostro cervello non è un dispositivo accurato e affidabile, non registra tutto quello che viviamo. La nostra memoria è selettiva e fallace, cioè soggetta a commettere errori. Poco male se sbagliamo su cose banali come “dove ho messo le chiavi?”, “avrò preso il caricabatterie?”. La questione diventa più seria se abbiamo assistito a un incidente e dobbiamo testimoniarne la dinamica.
Come distinguere un falso ricordo da una fallacia della memoria
Per visualizzare questa distinzione con facilità, prendiamo in considerazioni quattro variabili:
• aspetti ordinari della vita quotidiana (“dove ho messo le chiavi?”);
• aspetti rilevanti e insoliti (assistere a un incidente d’auto e dover testimoniare);
• esperienze del tutto mentali, ma ritenute fedeli narrazioni di eventi vissuti;
• la certezza di validità della propria memoria.
Parliamo di memoria fallace in due casi:
il primo è quando dimentichiamo i dettagli di un evento vissuto. Il secondo è quando lo stesso evento subisce l’interferenza di altri ricordi, che ci portano a fare confusione. Al contrario, parliamo di falsi ricordi quando rievochiamo con assoluta certezza qualcosa che non è mai successo.
Sette cause dei falsi ricordi: percezione, interferenza, disinformazione, errata attribuzione, approssimazione, emozione e temporalità
Passiamo in rassegna i principali fattori che influenzano la creazione di falsi ricordi:
• La percezione
Crediamo di vedere quello che non c’è, e perdiamo di vista ciò che si staglia davanti a noi. Il primo fattore che contribuisce alla formazione di un falso ricordo è un’errata codifica dell’informazione. Proviamo a fare un esempio: immaginiamo di assistere a un incidente di cui non abbiamo una perfetta visuale. Non siamo in grado di fornire ogni dettaglio, ed è proprio lì che la nostra mente può colmare quei vuoti con delle informazioni fittizie, estranee alla realtà dei fatti.
• L’interferenza
Le esperienze e le acquisizioni più recenti inibiscono il ricordo di eventi più lontani (parliamo di interferenza retroattiva). Al contrario, può accadere che siano i ricordi più lontani a condizionare l’acquisizione del vissuto più recente (in questo caso, invece, parliamo di interferenza proattiva). Ad ogni modo, la nostra mente colmerà i vuoti di informazione attingendo sia alle acquisizioni più recenti, sia alle credenze e alle aspettative maturate nella nostra vita.
• La disinformazione
Capita che le informazioni puntuali siano contaminate con altre inattendibili. Questo coacervo di dati distorce i nostri ricordi degli eventi. Un fattore del genere va preso con la massima serietà in ambito giudiziario. False ricostruzioni durante un processo possono portare a false convinzioni, e ad incolpare una persona innocente.
• L’errata attribuzione
Consiste nell’unire fatti ed eventi accaduti separatamente in un’unica storia, al fine di renderla coerente. Questo assemblaggio, del tutto inconsapevole, non esclude che si attinga anche ad eventi immaginari risalenti all’infanzia e spacciati per veri.
• L’approssimazione
Secondo la teoria detta fuzzy trace (‘traccia sfocata’), la nostra memoria lavora su più livelli. A un livello profondo sedimenta i dettagli, a un livello più superficiale deposita il senso di quanto vissuto. Il falso ricordo si genera quando associamo il senso sommario di un evento non vissuto ai dettagli puntuali di un’esperienza reale.
• L’emozione
Gli eventi carichi di emozioni sono difficili da ricordare con esattezza. Sebbene siano quelli più memorabili, portano con sé molte imprecisioni o false credenze. A prescindere dalla qualità del ricordo (positivo, negativo o neutro), l’incidenza di falsi ricordi è proporzionale al livello di eccitazione che stavamo vivendo in quel periodo.
• La temporalità
Potremmo considerare il tempo il comune denominatore dei fattori fin qui elencati. Maggiore sarà l’intervallo temporale trascorso tra un evento e la necessità di rievocarlo, maggiore sarà la probabilità di alterare il ricordo con particolari attinti da altre esperienze.
Chiunque può essere abbagliato dai falsi ricordi
L’insorgere di un falso ricordo può riguardare un trascurabile fatto di vita quotidiana, o un evento ben più serio. Ciascuno di noi può cadere in un errore del genere. Inoltre, la memoria può essere alterata attraverso le suggestioni. Le persone possono essere spinte a ricordare esperienze che non hanno mai vissuto. Quindi dobbiamo prendere coscienza che la nostra memoria non è infallibile, anzi saremo tanto più vulnerabili se non saremo ben informati.
è possibile che la mente inventi falsi ricordi mai accaduti?
Negli ultimi anni mi è capitato spesso. Ho avuto degli episodi di forte ansia della durata di pochi minuti legati a “falsi ricordi”.
Le immagini del ricordo si presentano ma sono confuse, e il mio sforzo di riportarlo alla memoria scatena l’ansia. In alcune occasioni ho avuto la perfetta percezione che quel “ricordo” non potesse essere reale perché, per esempio, riguardava persone che nella realtà non frequento…