Cyberbullismo: quando la solitudine fa male

La classica immagine del bullismo è quella di un ragazzino timido, con delle caratteristiche distintive particolari, che viene preso in giro e sottoposto a scherzi di tutti i tipi da altri gruppi di persone, di solito coetanei.
Solitamente il bullismo ha alcuni attori principali, i bulli veri e propri, riuniti in un gruppo coeso, con un leader ed una serie di gregari. Complici di tale gruppo e delle sue azioni sono il silenzio o le risate di chiunque altro non sia direttamente coinvolto e non faccia nulla per aiutare la vittima di bullismo che è quindi totalmente isolata.
Episodi di questo tipo possono verificarsi anche quando vittime e carnefici fanno parte dello stesso gruppo di amici e a volte i soprusi vengono perpetrati come una sorta di prova di iniziazione per entrare a fare parte di un gruppo o rimanerci.
Se questa dinamica è molto conosciuta e abbastanza facile da identificare nella vita “reale”, la sua versione “online” ha caratteristiche ben più sfuggenti e complesse.
Il Cyberbullismo
Quando il bullismo avviene online, la dinamica può rappresentare l’estensione di ciò che accade offline, magari a scuola o in altri luoghi di aggregazione dei giovani.
Capita, per esempio, che i bulli pubblichino video e foto imbarazzanti delle loro vittime, che vengono quindi esposte al pubblico ludibrio. Sono tristemente noti i casi di ragazze che vengono riprese in pose sexy ed atti sessuali e poi esposte sul web come trofei da ex fidanzati o anche da altre ragazze che dovrebbero essere “amiche” .
Il bullismo esteso online coinvolge poi anche i “cyber-bulli”: una volta esposta, l’ignara vittima si trova immediatamente vessata da pubblicazioni offensive da parte di completi sconosciuti.
Solitudine: la parola chiave
Il bullismo non è altro che la manifestazione di diversi malesseri interiori ed insicurezze che vengono iper-compensate. Per questo motivo i bulli non si mettono mai in situazioni da cui potrebbero uscire perdenti. Difficilmente inizierebbero un confronto ad armi pari con persone che si mostrano sicure e circondate da gruppi di amici solidi.
Per questo motivo il cyberbullismo diventa sempre più comune. La sua diffusione online riduce al minimo la possibilità di avere a che fare con le conseguenze dei propri gesti.
Purtroppo “cyber” non significa assolutamente meno pericoloso: anzi!
Spesso le vittime di cyberbullismo – che sono tendenzialmente persone timide e sole – hanno internet come unico rifugio da una vita nella quale si sentono inadeguati e iniziano a dipendere più da quanto accade sul web che nel mondo offline. Senza considerare che su internet tutto può diffondersi rapidamente a macchia d’olio. Per questo motivo essere presi di mira sui social network può avere effetti psicologici devastanti.
Cosa fare per le vittime?
Molte vittime di bullismo non denunciano perché hanno paura di essere isolate ancora di più dai gruppi sociali. Accettano i soprusi con il timore che denunciando possano peggiorare la loro situazione o essere considerati ancora di più dei perdenti, degli indesiderati.
Spesso alcuni giovani non riescono ad identificare il bullismo: si sentono parte del gruppo e credono solo di essere vittime di qualche scherzo di cattivo gusto e non di una sistematica umiliazione. Come già accennato la difficoltà ad accettare il problema è poi l’humus di cui si nutrono i bulli che sono i primi a sostenere che “si tratta solo di uno scherzo” se messi a confronto da un coetaneo o da un educatore con le loro azioni.
Per far ammettere ad una vittima di bullismo ciò che accade è necessario rassicurarlo che questo non porterà a maggiore solitudine e che, anzi, in questo modo troverà chi è disposto ad ascoltarlo ed aiutarlo in modo sincero. Lo psicologo si occuperà poi di arginare i danni causati dalle umiliazioni subite e lavorare sull’autostima necessaria alla persona per vivere una vita sociale piena e completa senza essere vittima di nessuno e senza sentirsi isolato e solo.
E i bulli?
Molto importante è però che anche le famiglie dei “bulli” chiedano l’aiuto di uno specialista: anche se il bullo è il carnefice di qualcuno questo non significa che non sia, a sua volta, vittima di qualcuno. I comportamenti di bullismo, se non corretti, in futuro possono danneggiare il bullo stesso o trasformarsi in condotte antisociali rischiose e pericolose.