Crisi di coppia dopo la nascita del primogenito. Come affrontarla?

La nascita di un figlio è il momento memorabile per una coppia. Un giorno si è compagni di vita, poi ci si ritrova genitori e ci si interroga su di sé, sul proprio ruolo nella coppia e nella famiglia. Prendersi cura dell’infante calamita tutte le energie e le attenzioni. Per i neogenitori arrivano gioie, emozioni, ma anche responsabilità, ansie, pressioni, difficoltà.
Il primo anno di vita del neonato è di sicuro impegnativo. La coppia può affrontare in questa fase grande complicità e dialogo. Dal riconoscimento reciproco del nuovo ruolo di genitore o genitrice, alla condivisione delle nuove esperienze, l’affiatamento tra i partner può uscirne fortificato. Tuttavia, un cambiamento così grande può portare la coppia a vivere un momento di crisi per cui potrebbero essere utili delle sedute di psicoterapia.
Vediamo quali sono alcune delle difficoltà più ricorrenti nella coppia e come superarle.
La carenza di sonno, di tempo o di denaro potrebbero non tardare a presentarsi.
La stanchezza è il primo fattore a portare tensione e a far insorgere problemi nella relazione. La mancanza di sonno ha un impatto considerevole sulla vita di tutti i giorni. Come in una staffetta, è bene che i genitori si diano il cambio e chi ne ha più bisogno possa recuperare il riposo perduto, magari in una stanza dove non c’è il bambino.
Se prima era più semplice trovare il tempo per rilassarsi o per organizzare qualche incontro con gli amici, adesso le faccende domestiche rischiano di fagocitare ciò che resta delle giornate.
Un’altra causa di stress riguarda le finanze della famiglia. La coppia si trova a dover fronteggiare delle nuove spese a fronte delle stesse entrate, se non addirittura ridotte qualora uno dei due salari fosse venuto meno. Non è una sfida emotiva di poco conto prendersi cura della famiglia mentre l’indipendenza economica si assottiglia.
Sentirsi trascurati o esclusi dalla relazione
La coppia ha costruito la propria relazione basandosi su un rapporto di reciproca esclusività. Ora c’è una terza persona, se non più di una, a cui pensare. Sentire di non essere più il primo pensiero del partner non è una transizione indolore. Il padre potrebbe sentirsi messo da parte, visto che la madre concentra tutte le proprie attenzioni sul neonato. La madre, a sua volta, potrebbe credere di aver perso d’importanza nella relazione, e che il suo unico ruolo sia quello di sfamare il bambino e prendersene cura.
La nascita di un bambino porta con sé il cambiamento dei ruoli per i genitori, che a loro volta affronteranno emozioni e sentimenti nuovi. È importante che in questa nuova fase della vita la coppia si parli, si confronti su cosa ci sia stato di positivo o di faticoso nella giornata dell’altro, affinché ci sia una reciproca comprensione.
Essere complici anche come genitori
Non essere d’accordo su come il proprio partner svolga il ruolo di genitore può essere un argomento di discussione. È facile cadere nella tentazione di porsi come il genitore esperto e sminuire l’autostima dell’altro. È opportuno confrontarsi sui diversi punti di vista per convergere in un approccio condiviso. I genitori potranno prendersi cura del proprio figlio in modo differente, e questo non significa che uno sia giusto e l’altro sbagliato.
L’intimità della coppia andrà riconquistata
I postumi del parto – sia dal punto di vista fisico che emotivo – e la stanchezza crescente dei primi mesi – tra allattamenti, cambi di pannolini e ninne nanne – vanno presi in considerazione per spiegare perché la coppia potrebbe veder cambiare la propria intimità. Nei momenti di quiete concessi dal bambino, i genitori avranno voglia di recuperare il sonno perduto piuttosto che passare del tempo insieme. L’astinenza sessuale potrebbe essere iniziata già durante la gravidanza e protrarsi dopo la nascita del neonato.
Riuscire a parlare di tutto questo, comprendersi, saper aspettare, riderci su, sforzarsi di trovare altre strade per esprimere l’attrazione fisica aiuteranno a sentirsi di nuovo pronti per tornare ad avere rapporti sessuali. Fino ad allora è importante riscoprire l’aspetto ludico del rapporto: tornare a scriversi dei messaggi romantici, prendersi per mano, abbracciarsi e darsi degli appuntamenti, da passare in due, che richiamino quello stato elettrizzante dei primi incontri.
Quali cambiamenti affronteranno le neomamme
Le neomamme potrebbero sentirsi meno importanti dopo la nascita del bambino. I loro rapporti sociali, probabilmente anche la loro carriera lavorativa, passano bruscamente in secondo piano. Consideriamo inoltre i problemi che potrebbero nascere rispetto alla percezione del proprio corpo:
Il parto potrebbe aver causato alla donna delle lacerazioni o aver richiesto un’episiotomia (un intervento chirurgico che consiste nell’incisione delle pareti molli della vagina per allargare il canale del parto).
L’allattamento e il contatto fisico costante con il neonato può inibire il desiderio sessuale. La donna potrebbe sentire che i propri seni sono solo per il neonato e non desidera altri contatti fisici all’infuori di quello.
Il seno potrebbe essere cambiato, i fianchi risultare più allargati, perdere i chili in sovrappeso più difficile.
Quali cambiamenti affronteranno i neopapà
I neopapà potrebbero sentirsi esclusi da una relazione così forte tra madre e figlio, come se fossero stati traditi. Sarà cruciale partecipare attivamente alla cura del bambino e alle faccende domestiche: dal saper cambiare i pannolini all’interessarsi su quali prodotti comprare, comprendere quanto la mamma sia assorbita e sfinita dalle cure materne e occuparsi di tutto il resto. Dall’altra parte, le mamme dovranno dimostrarsi comprensive sul fatto che i papà avranno un modo diverso di gestire le cose, ma andrà bene così. Se la donna si dimostrasse a disagio con il proprio corpo, è importante che l’uomo sappia rassicurarla, coccolarla e farla sentire ancora attraente. Si tratta di regole di buon senso universali, che esulano dall’allargamento della famiglia.
L’aiuto dall’esterno percepito come un’intromissione
Con l’allargamento della famiglia alcune relazioni esterne alla coppia potrebbero allentarsi, altre invece farsi più stringenti. Amici e parenti potrebbero offrirsi di aiutare o dispensare consigli, talvolta non richiesti e in conflitto con le idee dei genitori. Starà a loro scegliere quali prendere in considerazione, quali invece no, e capire che chi assiste dall’esterno è animato da buone intenzioni. L’aiuto di nonni, parenti e amici ha un valore inestimabile. Il supporto sociale sarà salutare per il benessere emotivo dei genitori specie nel periodo postnatale.
La depressione può colpire sia le mamme che i papà
Avere un bambino è un atto eroico, un’esperienza sfidante e stressante. La depressione può coinvolgere uno o entrambi i genitori e le cause possono essere molteplici: i litigi acuiti dalla depressione post partum, i nuovi ruoli da assumere, le relazioni sociali che cambiano, l’insorgere delle difficoltà economiche. Sempre più coppie riconoscono di avere bisogno di un terapeuta perché capiscono di avere bisogno di aiuto. Rivolgersi a uno specialista è il miglior modo per proteggere il bambino, la coppia, e la famiglia che è appena nata.