Come affrontare le difficoltà nelle relazioni sentimentali

“Dobbiamo parlare”, e nella testa risuona la Quinta sinfonia di Beethoven. Ogni rapporto di coppia fa i conti con le crisi. È naturale. Chi prima, chi dopo, arriva per tutti il momento di fermarsi e confrontarsi. Le cause sono spesso legate alla mancanza di qualcosa: comprensione, intimità, libertà o dialogo. Bisogna affrontare una realtà che nulla ha in comune con le favole disneyane. La serenità di una coppia è fatta di piccoli passi, nemmeno lineari; se alcuni condurranno all’altare – per chi lo vuole –, di certo tutti passeranno per diversi banchi di prova. Vediamo come comportarci quando la coppia incontra degli ostacoli.
Risalire ai problemi reali: definirli, accettarli, parlarne
La rabbia è un’emozione che nasconde qualcos’altro. Se siamo arrabbiati con il nostro partner, chiediamoci se è quel comportamento in sé a infastidirci, oppure come questo si inserisce in un disegno più ampio. Facciamo un esempio: uno dei due è molto preso dal proprio lavoro e ne parla a tavola, anche in modo entusiastico; l’altro potrebbe risentirne e prendersela al minimo pretesto. L’atto di sparecchiare la tavola potrebbe innescare una discussione. Il motivo reale non è né la tavola, né la carriera, bensì il partner che si sente trascurato, oppure è invidioso. Forse sta vivendo un momento di difficoltà al lavoro, o forse si sente solo – o sola – e vorrebbe parlarne ma dall’altra parte non trova ascolto. Ne nasce una discussione, che si ripeterà ogni giorno, e il nostro compagno, o compagna, che fino a quel momento avevamo messo sugli altari, adesso lo mettiamo sulla graticola. Un rapporto di coppia che degenera fino a questi livelli sta vivendo l’amore in modo disfunzionale. Dobbiamo identificare il problema reale, spogliarlo di tutte le scuse che abbiamo accampato per mascherarlo; esternarlo e proporre i cambiamenti concreti che vorremmo attuare. A questo punto inizia la contrattazione con il partner, che presuppone un sano dialogo.
Il dialogo: pianificarlo è il primo passo
La tempestività è parte del successo. Né troppo presto – quando ancora non sappiamo perché siamo in collera –, né troppo tardi quando non ne possiamo più. Per prima cosa cerchiamo di capire come siamo arrivati a questo punto. Chiarito questo, concordiamo un giorno e un orario comodo per entrambi. Fissiamo un breve elenco dei temi da trattare e predisponiamoci all’ascolto.
L’ascolto: mano nella mano
Parlare dei fatti concreti eviterà di girarci intorno e di far sentire l’altro colpevole di non si sa bene cosa. Esterniamo la nostra versione dei fatti, cosa ci rende infelici o preoccupati. Parlare in prima persona ci manterrà focalizzati su noi stessi ed eviterà che l’altro si metta sulla difensiva: “io mi sento così…” è meglio di “tu fai/dici sempre così…”. Quando parliamo, misuriamo la temperatura della conversazione. Moduliamo le parole e l’enfasi per evitare che uno dei due si arrabbi. Se non ci riusciamo, prendiamoci una pausa prestabilita e poi riprendiamo il discorso con la calma dovuta. Le pause saranno del numero necessario per portare il dialogo alla sua conclusione. Scegliamo un posto accogliente per il confronto, non per forza l’ambiente domestico. Passeggiare all’aperto, mano nella mano, aiuterà l’empatia e l’ascolto reciproco.
La pausa di riflessione: sì, ma con un piano d’azione
Può darsi che entrambi abbiamo bisogno di passare del tempo da soli per ripensare a una vita insieme. Va bene prendersi una pausa, purché sia usata in modo proficuo per sedare le emozioni e vederci più chiaro. La pausa non è un limbo in cui abbandonarsi ai vizi e agli eccessi, perché se ai problemi già esistenti aggiungessimo altarini da scoprire, la relazione sarebbe compromessa. Inoltre, la pausa è efficace se ha un inizio e una fine. Al suo termine, vediamoci con il partner e capiamo come vogliamo continuare il nostro percorso. Stabiliamo un piano d’azione e aggiustiamolo in corso d’opera. Facciamo in modo di essere comodi entrambi con i nuovi impegni che abbiamo assunto.
Valutare: valorizziamo l’impegno della coppia, bandiamo le intromissioni
Man mano che la coppia modulerà le proprie regole in base alle situazioni, accumulerà tantissima esperienza su come affrontare i problemi futuri. Valutiamo insieme al partner cosa ha funzionato, cosa vogliamo rivedere. Gratifichiamoci per gli sforzi fatti per arrivare fin lì e supportiamoci per le sfide che vogliamo raccogliere. Se abbiamo bisogno di un aiuto qualificato per uscire più forti dalla crisi, rivolgiamoci a uno psicologo per intraprendere una terapia di coppia. Non è raro che le difficoltà nelle relazioni sentimentali siano acuite da intromissioni, giudizi esterni o consigli non richiesti da parte di figure esterne. Per salvaguardare una relazione che ci sta a cuore, chiediamo la consulenza di uno psicoterapeuta e lasciamo agli altri il loro chiacchiericcio.
Apprezzare: chiedersi scusa e concedersi ancora una possibilità
Una coppia che funziona è una coppia che ha imparato a farsi forza a vicenda, per superare le difficoltà in modo duraturo. Le incomprensioni e gli imprevisti capiteranno di nuovo: perdoniamo, perdoniamoci e continuiamo il viaggio insieme. Spesso sentiamo dare la colpa all’amore: non era quello giusto o non abbastanza. Insomma, le persone si appellano a qualcosa dall’alto che non è arrivato, come se loro non avessero nessun ruolo attivo. Se l’amore che stiamo vivendo non è di tipo disfunzionale, e se la persona che abbiamo scelto non si sta approfittando di noi, ricordiamoci che una relazione richiede impegno e fatica. Il cantautore Giovanni Truppi lo ha sintetizzato in due versi della sua canzone per il Festival di Sanremo: “per quello che vogliamo fare noi un per cento è amore e tutto il resto è stringere i denti”.