Colite da ansia, come riconoscerla e porvi rimedio

La colite da ansia o stress è un problema che affligge molti italiani.
Le cause possono essere molteplici ma la componente psicogica gioca sicuramente la sua parte.
Hai mai sentito dire “avere le farfalle nello stomaco” a causa di una forte emozione? Avere “fegato” invece che coraggio? Oppure “farsela sotto dalla paura”?
Ecco: sono espressioni comuni che usiamo migliaia di volte senza renderci conto del significato profondo che implicano, cioè quanto le emozioni e lo stato psicologico influenzino quanto accade nel nostro addome.
Come mai l’apparato digerente è così soggetto alla psiche?
Secondo alcune teorie questo accade grazie all’asse intestino-cervello: infatti all’interno del nostro intestino ci sono oltre 500 milioni di neuroni (quanti ce ne sono nel cervello di un cane, considerato uno degli animali più intelligenti) praticamente un secondo cervello che comunica direttamente con il primo.
Ci sono molti studi in corso sul come esattamente i neurotrasmettitori si muovano da una direzione all’altra (dal cervello allo stomaco e viceversa) e come i due sistemi nervosi si influenzino a vicenda, tuttavia non c’è bisogno di consultare tutti gli studi scientifici per sapere che stati di stress e di ansia hanno effetti devastanti sull’apparato digerente, causando sintomatologie come la colite da ansia o colite nervosa.
Come riconoscere la colite da ansia o stress
Ascoltare il proprio corpo è l’unico modo affidabile per riconoscere una colite di origine ansiosa: sintomi come gonfiore, dolore in una o più aree dell’addome, nausea stipsi o diarrea, flatulenza e un generale senso di fastidio che proviene dall’addome possono essere ricondotti a tantissime cause e patologie: da intossicazioni alimentari ad intolleranze, da infezioni batteriche o virali al diabete oltre che ad una colite da stress.
Se però i sintomi sono chiaramente aggravati da episodi in cui si sperimentano stati ansiosi o di particolare stress, se anche con una dieta più salutare e con dei probiotici la situazione non sembra migliorare, si può supporre un’origine psicosomatica.
Cosa fare se si pensa di avere la colite da ansia?
La prima cosa da fare è comunque fare delle analisi approfondite per escludere che i sintomi all’apparato gastrointestinale siano causati da patologie (che possono essere anche gravi). In questo modo ci si accerta che non c’è nessun problema agli organi interni, infezioni, intolleranze o diabete.
Le coliti da ansia o stress peggiorano con il tempo e con l’età proprio perché l’ansia non migliora da sola e tende a peggiorare se non trattata.
In alcuni casi, il sintomo può comparire in momenti specifici, ad esempio uno studente può sperimentare la colite da ansia durante il periodo degli esami. In questo caso si può provare con metodi di rilassamento, yoga o meditazione, per imparare a gestire meglio l’ansia nel periodo di maggiore stress.
Quando invece i sintomi gastrointestinali sembrano non sparire mai e basta veramente poco per farli aggravare al punto da condizionare l’andamento delle propria giornate, sicuramente siamo in presenza di una sintomatologia ansiosa, in cui la problematica gastrointestinale è una manifestazione fisica di una difficoltà a vivere le proprie emozioni ed il rapporto con il mondo esterno in un modo equilibrato.
In questi casi, per porre rimedio definitivo alla colite da ansia, bisogna iniziare un percorso terapeutico
bisogna trovare le ragioni profonde dell’ansia e aiutare il paziente a gestirla.
Anche perché altrimenti c’è il rischio che colite e ansia diventino un circolo vizioso: la paura di episodi di colite diventa di per sé una forma d’ansia che aumenta i sintomi!
Meglio risolvere il problema il prima possibile!