Chi è cosa fa lo psicologo alimentare

Lo psicologo alimentare è una figura sempre più ricercata e per chi, come me, fa questo mestiere, è importante chiarirne gli aspetti professionali più importanti, nel caso in cui fosse necessario un consulto per problemi di fame nervosa, anoressia o disturbi alimentari meno specifici.
Nel mondo Occidentale gli psicologi lavorano spesso con pazienti con disturbi dell’alimentazione.
Definiti in passato come “malattie del benessere”, i disturbi alimentari sono tra i problemi più complessi e difficili da trattare e riguardano soprattutto la popolazione più giovane di quelle aree in cui il cibo è presente con una tale abbondanza da poterlo rifiutare o da poter eccedere nel suo consumo. Può sembrare un vero e proprio paradosso, ma la reale sovrabbondanza di cibo nella società occidentale ha di fatto creato difficoltà crescenti nella capacità di gestirne l’assunzione. In realtà oggi il cibo rappresenta una delle “droghe” maggiormente disponibili, più facile da “nascondere” e più a più basso costo in assoluto.
Il fenomeno dell’abuso alimentare, sia nel senso restrittivo che in quello, contrario, dell’eccesso, costituisce l’aspetto sintomatologico più rilevante dei disturbi alimentari – fame nervosa, anoressia e bulimia prima di tutto – e contribuisce a strutturare patologie con un tasso di mortalità altissimo, in alcuni casi addirittura più alto di quello di tumori relativamente comuni.
Peraltro, anche senza disturbi alimentare veri e propri, il rapporto con il cibo può diventare conflittuale e costituire la valvola di sfogo di problemi emotivi, causando seri problemi di salute, tanto che diversi studiosi contemporanei definiscono la società contemporanea come una società di persone iper-alimentate ma allo stesso tempo malnutrite.
Per questo motivo aumentano sempre di più gli specialisti in psicologia alimentare.
Cosa fa esattamente lo psicologo alimentare?
Uno psicologo alimentare è un professionista al quale individui e famiglie possono ricorrere in diversi casi, sia quando si manifestano dei disturbi alimentari veri e propri, sospetti o conclamati, sia quando emergono altri problemi legati al cibo, al peso e all’alimentazione.
Aiuta a modificare le proprie abitudini alimentari
A volte c’è la necessita, per motivi di salute urgenti o per un generale miglioramento del benessere e per prevenire l’insorgere di patologie future, di modificare radicalmente il modo in cui si mangia e/o ciò che si mangia.
Il problema è che cambiamenti radicali nell’alimentazione non sono facili. Spesso cattive abitudini alimentari sono a loro volta frutto di periodi in cui si cercava di cambiare qualcos’altro: un retaggio pesante che può sfociare in un disturbo alimentare se non trattato in tempo.
Diagnostica disordini alimentari
I disturbi dell’alimentazione sono difficili da notare perché i segni “visibili possono essere contrastanti: non tutte le persone molto magre sono necessariamente anoressiche, non tutte le persone in sovrappeso o obese sono per forza dei binge eater e ovviamente può valere anche il contrario.
Per questo motivo il disordine alimentare prima ancora che manifestarsi in cambiamenti radicali nel corpo e nel peso, si osserva nei comportamenti. In genere molti disturbi alimentari sono difficili da notare e giungono all’osservazione del clinico quando per qualche ragione il comportamento – problema è venuto allo scoperto. A quel punto, di solito, la situazione è già sufficientemente grave e, con ogni probabilità, si trascina da parecchio tempo.
Una corretta diagnosi, che per alcune patologie deve essere anche tempestiva (si ricorda il tasso di mortalità molto elevato dei casi di anoressia non trattati) è la prima strada per un percorso terapeutico.
Lo psicologo alimentare ti offre un approccio diverso alla dieta
Lo psicologo alimentare può aiutare anche tutte le persone che semplicemente vogliono perdere peso, offrendo una nuova visione del rapporto con il cibo e con l’alimentazione.
Uno dei motivi per cui le diete falliscono – secondo le statistiche, quasi il 90% – è perché spesso sono standardizzate, cioè sono strutturate come se ogni persona fosse uguale alle altre. Diversamente, il motivo per cui alcune diete, pur essendo “personalizzate”, non permettono di ottenere i risultati sperati è perché tengono in considerazione solo l’aspetto biochimico dell’alimentazione e trascurano quello emotivo che, in realtà, è spesso la componente fondamentale per la riuscita
Se pensi di soffrire di un disturbo alimentare o di un disagio importante con il cibo, contattami per un consulto.
Salve, io ho continuamente bisogno di procurarmi un piacere attraverso il cibo. Pensiero fisso, ossessivo direi, ho fame continuamente, il cibo è un piacere di cui non posso fare a meno, continuo ed eccessivo .
Buongiorno Susanna, grazie per il suo contributo. Il cibo difatti è una fonte di piacere, non sbagliata di per sé ma che può diventare un problema a seconda dell’uso e del significato che rappresenta per noi.