Attacco di panico: quando l’ansia esplode
L’espressione crisi di panico o attacco di panico evoca spesso qualcosa di tremendo.
Effettivamente, chi sperimenta sulla sua pelle gli effetti di una crisi di panico non può riuscire a prenderli alla leggera. Tuttavia si tratta di manifestazioni di tipo ansioso e di un disturbo che dipende prevalentemente dall’ansia.
I sintomi della crisi di panico
Un attacco di panico si potrebbe definire a tutti gli effetti “un’esplosione d’ansia” . Un crescendo di sintomi fisici e cognitivi che trascina la persona in un vortice totalmente paralizzante.
I sintomi più comuni sono palpitazioni, sudorazione, tremore nelle mani, sensazione estrema di freddo o di calore, dolore al petto, sensazione di soffocamento e paura improvvisa di morire o, in alcuni casi, di impazzire.
La crisi di panico può manifestarsi in modo costante o sporadico, con episodi brevi o più lunghi. Chi ne soffre può sviluppare poi forme di depressione che nascono dall’auto-isolamento e dalla paura di affrontare il mondo reale.
Spesso infatti sono specifiche situazioni che causano gli attacchi, come ad esempio eventi di grande importanza che cambiano la vita, traumi, decisioni che impongono una direzione precisa all’esistenza. Quando però la crisi di panico è avvenuta ma non si sono fatti i conti né con la propria ansia, né con i motivi per i quali determinati eventi e situazioni la causano, gli attacchi tenderanno quasi certamente a ripetersi.
A lungo andare questo meccanismo struttura un circolo vizioso: la paura di avere un attacco di panico blocca completamente la persona, rendendola dipendente dagli altri, isolata o incapace di progredire.
Quando ricorrere allo psicologo?
Circa il 20% degli italiani ha sperimentato almeno una volta nella vita un attacco di panico. Ci sono diversi metodi che una persona moderatamente ansiosa, può utilizzare per tenere sotto controllo le manifestazioni di angoscia ed evitare gli attacchi di panico. Molto dipende dall’atteggiamento verso la vita, i cambiamenti, le decisioni, il modo di affrontare traumi o le conseguenze negative di un’azione. La meditazione, uno stile di vita salutare, una vita attiva con relazioni sociali sane sono tutte misure efficaci contro l’ansia e il panico.
Tuttavia se le crisi di panico sono ormai croniche, se la persona sente che ad ogni attacco la realtà è più difficile da affrontare, è necessario rivolgersi ad uno psicologo.
Senza uno specialista che supporti il paziente nella gestione dell’ansia e delle conseguenze che le crisi di panico causano, è molto facile entrare in un circolo vizioso dal quale non solo non si esce facilmente, ma che può portare a conseguenze disastrose e a forme acute di depressione.
Uno sporadico e raro attacco di panico causato da un evento specificamente negativo non deve quindi allarmare troppo. Tuttavia, quando le crisi di panico si ripetono nel tempo è meglio prestare attenzione subito ai campanelli d’allarme. Chiedere aiuto ad uno psicologo prima che la situazione diventi veramente dolorosa permette di superare il problema in modo efficace e duraturo.