5 tra gli psicologi più influenti nel mondo

Andiamo in palestra, oppure continuiamo la maratona di serie televisive anche oggi? “Che disagio”, penserà qualcuno, ma prima di lui quel disagio l’ha pensato quasi un secolo fa Leon Festinger.
Se durante un evento sportivo le persone pronunciano delle imprecazioni e si accapigliano, quante probabilità ci sono che i bambini presenti li imitino in contesti simili. Molte, e lo sappiamo grazie ad Albert Bandura.
Le considerazioni che oggi diamo per scontate nascono dalle intuizioni e dalle ricerche condotte dalle menti illuminate vissute uno o persino due secoli fa.
Chi sono le persone grazie alle quali oggi ci prendiamo cura della nostra salute mentale?
Burrhus Frederic Skinner (1904-1990): il condizionamento operante
Fu uno dei più autorevoli studiosi del comportamentismo, la teoria basata sugli studi del comportamento umano. Le sue osservazioni lo portarono a ideare la Skinner box, e a formulare le leggi sul condizionamento operante. Lo psicologo statunitense sosteneva che l’apprendimento procedesse per tentativi ed errori, e che potesse essere facilitato attraverso un rinforzo di tipo negativo o positivo.
La Skinner box era la gabbia in cui osservare il comportamento di un topo. Se l’animale avesse ottenuto del cibo schiacciando una leva, sarebbe stato propenso a ripetere quel comportamento finché non fosse stato sazio. Al contrario, se avesse ricevuto una scossa elettrica non si sarebbe più avvicinato. La deduzione fu che il rinforzo positivo aumentava la probabilità di ripetere un comportamento; quello negativo lo inibiva.
Jean Piaget (1896-1980): lo sviluppo cognitivo dei bambini
È grazie a lui se oggi accettiamo che i bambini pensino in modo diverso dagli adulti. L’epistemologo genetico svizzero si dedicò alla comprensione di come la conoscenza si formi durante l’infanzia. La teoria dello sviluppo cognitivo dei bambini prese le mosse dall’osservazione dei suoi tre figli.
Secondo Piaget durante l’infanzia lo sviluppo dell’intelligenza e dei processi formali attraversa quattro fasi.
La fase sensorimotoria va dalla nascita ai 2 anni, è il periodo in cui conosciamo il mondo attraverso i 5 sensi (la vista, il gusto, il tatto, l’udito e l’olfatto) e il movimento.
Subito dopo viene la fase preoperazionale che va dai 2 ai 7 anni, è quella in cui sviluppiamo il linguaggio e il gioco simbolico.
Segue la fase operativa concreta che va dai 7 agli 11 anni, in questo intervallo il pensiero logico si affianca a quello astratto e teorico.
Da ultimo, la fase operativa formale che va dai 12 anni all’età adulta, in cui affiniamo il pensiero astratto e il ragionamento deduttivo.
Nel 2002 l’American Psychological Society elesse Jean Piaget lo psicologo più influente del Novecento.
Sigismund Schlomo Freud (1856-1939): l’interpretazione dei sogni
Meglio noto come Sigmund Freud, fu il fondatore della psicanalisi. Sebbene le sue idee abbiano goduto di fortune alterne – talvolta accolte, altre rigettate o rivisitate – il loro contributo ha influenzato il modo in cui ancora oggi ci approcciamo alla memoria, all’infanzia o alla sessualità.
Fu il neurologo austriaco a proporre l’idea di una personalità tripartita in id, ego e superego, cioè in stato cosciente, inconscio e livello etico. Ancora, fu sua la proposta di uno sviluppo psicosessuale articolato in cinque fasi, durante le quali la personalità e i sé sessuali si evolvono: lo stadio orale, anale, fallico, latente e genitale.
Infine, le sue opere scritte sono tutt’ora un lascito inestimabile in cui sono raccolte le sue principali scoperte, un libro fra tutti è L’interpretazione dei sogni, a detta di Freud “la più preziosa di tutte le scoperte”.
Albert Bandura (1925-2021): la teoria dell’apprendimento sociale
Benché la tradizione scientifica lo collocasse nell’alveo dei comportamentisti, Bandura riteneva il suo approccio più vicino al cognitivismo sociale. Infatti, lo studioso canadese teorizzò l’interazione continua tra i comportamenti, le cognizioni e l’ambiente. La teoria dell’apprendimento sociale prendeva le mosse da un esperimento condotto nel 1961, la Bobo Doll.
Bandura utilizzò dei pupazzi gonfiabili, soprannominati bambole Bobo, per condurre delle osservazioni su tre gruppi di bambini. Nel primo gruppo c’erano dei bambini insieme a un adulto, che si mostrava aggressivo verso la bambola Bobo; nel secondo, c’erano dei bambini con un adulto che non manifestava alcuna aggressività; nel terzo, i bambini giocavano tra pari senza nessun altro.
Ebbene, Bandura dimostrò che l’aggressività era un comportamento che poteva essere appreso per imitazione.
Leon Festinger (1919-1989): la dissonanza cognitiva
Una conferma che le condizioni sociali influenzino il comportamento umano arrivò anche dallo psicologo e sociologo statunitense. A lui dobbiamo la teoria della dissonanza cognitiva e del confronto sociale. La prima riguarda il disagio mentale che viviamo rispetto a due credenze contrastanti, per esempio: ci fumiamo una sigaretta, pur sapendo che non faccia bene alla nostra salute. L’incoerenza tra ciò che crediamo e cosa facciamo genera un conflitto che si risolve in disagio, giustificazioni, imbarazzo, sensi di colpa.
Invece, la teoria del confronto sociale sposta il conflitto all’esterno: esprimiamo giudizi su di noi e sugli altri. Confrontiamo abilità, bellezza, successo, sia con chi ne ha più di noi, sia con chi ne ha di meno. Inoltre, il valore delle nostre idee dipenderà anche da cosa credono gli altri; e noi tenderemo sempre a circondarci di persone che condividano i nostri valori.
Il progresso scientifico è un processo in divenire inarrestabile.
Dietro la diagnosi di un disturbo, di una patologia, ci sono anni e anni di ricerche iniziate e poi abbandonate, altre proseguite e corroborate dai dati. La consapevolezza con la quale la nostra società può prendersi cura della propria salute mentale era inimmaginabile anche solo trent’anni fa.
La psicoterapia è il frutto di un percorso di ricerca che ha coinvolto e coinvolge studiose e studiosi da tutto il mondo. Se sei in dubbio nell’intraprendere questo percorso, contattami per un colloquio conoscitivo.